Pubblicato da: antoniodaniele | aprile 14, 2008

Il collasso dell’Asse di Wilkins

È successo di nuovo. Un enorme blocco di ghiaccio, il cosiddetto asse di Wilkins, si è disintegrato in Antartide, come era già accaduto nel 2002 alla banchisa Larsen B (un blocco delle dimensioni della Val d’Aosta che andò in frantumi nel giro di qualche settimana). Questa volta, però, il fenomeno si è avvicinato al Polo, passando dai 68° ai 70° di latitudine sud. Ciò vuol dire che lo scioglimento penetra sempre più in profondità nel continente antartico.

Il processo è iniziato con il distacco dalla piattaforma Wilkins di un “maxi iceberg”, lungo 41 e largo 2,5 km, il 28 febbraio scorso. Questo ha innescato la disintegrazione di un’area molto più vasta, pari a 405 km2 (il doppio dell’isola d’Elba), che si è completata nel giro di qualche giorno: le immagini satellitari del 6 marzo mostrano un’ampia zona di mare, ghiaccio frantumato e blocchi di banchisa, che prima era coperta completamente dal ghiaccio.

Questo perché, a causa delle temperature troppo elevate dell’estate antartica, si erano formate lesioni nella piattaforma, permettendo all’acqua di infiltrarsi. Raffreddandosi, quest’acqua si è ghiacciata, e con l’aumento di volume ha provocato profonde fratture.

Ora solo una sottile fascia di ghiaccio larga 6 km protegge la piattaforma da ulteriori spaccature (il blocco collassato ne costituiva il 4%). La cosa più preoccupante è che i restanti 14.000 km2 della piattaforma stanno già iniziando a staccarsi dall’Antartide: un’area di ghiaccio grande quanto il Trentino Alto Adige che rischia di collassare!

Il fenomeno era stato previsto dagli scienziati, ma si pensava che non si sarebbe verificato prima di una decina d’anni. In pratica il riscaldamento globale agisce molto più velocemente di quanto hanno calcolato gli scienziati. Comunque nel caso della Wilkins sembra aver giocato un ruolo importante anche una serie di terremoti di magnitudo 5.0 che hanno interessato la dorsale pacifico-antartica.

Negli ultimi anni sono stati in tutto 6 i casi analoghi: Prince Gustav Channel, Larsen A, Larsen B, Wordie, Muller e Jones. La causa principale di questi fenomeni è il surriscaldamento globale, che provoca all’Antartide una perdita di ghiaccio pari a 31 miliardi di tonnellate all’anno. Dato che le temperature continueranno ad aumentare, purtroppo questi fenomeni diventeranno sempre più gravi e frequenti.

Alcuni link per approfondire

National Snow and Ice Data Center
Antarctic Ice Shelf Disintegration Underscores a Warming World

Nasa
Disintegration

Wikipedia
Wilkins Sound

British Antarctic Survey
Antarctic ice shelf ‘hangs by a thread’

University of Colorado at Boulder
Antarctic Ice Shelf Disintegrating As Result Of Climate Change, Scientists Say

Corriere della Sera
Alla deriva un iceberg gigantesco


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