Pubblicato da: antoniodaniele | giugno 4, 2009

Amazzonia

Pubblicato da: antoniodaniele | marzo 6, 2009

Appuntamenti in piazza

Nelle prossime settimane ci saranno due manifestazioni a tema ambientale e scientifico molto interessanti.

Dal 26 al 28 marzo a napoli c’è la “EnergyMed, mostra convegno sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica”.

Il sito web è www.energymed.it

Il 21 e il 22 marzo, a Bologna, si svolgerà la manifestazione “La scienza in piazza maggiore”. In particolare, in Piazza Cavour ci sarà un’esposizione tematica sull’ambiente. Uno dei temi previsti sarà “Il clima che cambia”.

Il sito web della manifestazione è www.lascienzainpiazza.it

Pubblicato da: antoniodaniele | aprile 28, 2008

Il Pianeta Rovente

I Grandi Speciali da Collezione di National Geographic
Il Pianeta Rovente. Come Salvarsi dal Riscaldamento Globale

Lo speciale di questo mese del National Geographic è dedicato, per la seconda volta in pochi mesi, alla questione del riscaldamento del pianeta. Nel primo capitolo vengono descritti i Segni dei cambiamenti climatici, ormai inequivocabili: ghiacciai che si sciolgono, ondate di caldo, innalzamento dei mari, crisi idriche e alimentari, desertificazione… Trasformazioni devastanti, in particolare, per le specie polari, il cui habitat non si potrà più ripristinare. Ma nessuna area geografica è esclusa dagli effetti del cambiamento climatico. Il messaggio allarmante, riprendendo le parole della biologa dell’IPCC Camille Parmesan, è che «finora il riscaldamento è stato contenuto. Dobbiamo agire subito con forza per scongiurare il collasso ecologico».

Nel secondo capitolo, Scienza, si passano in rassegna le prove che il clima sta cambiando: non c’è più alcun dubbio in proposito. Particolarmente interessante il raffronto grafico, esteso sugli ultimi 400.000 anni, tra concentrazione di CO2 nell’atmosfera, temperature globali e livello dei mari, le cui curve risultano praticamente parallele. Storicamente sono sempre salite prima le temperature, poi, con il conseguente aumento della concentrazione di CO2, il riscaldamento dell’atmosfera accelerò. La situazione attuale, invece, è imprevedibile: mai, prima d’ora, l’anidride carbonica era salita tanto e così rapidamente prima della temperatura. Il livello medio dello scorso anno, 384 ppm, è il più elevato dell’intero record.

L’ultimo capitolo è dedicato alle Soluzioni che possiamo, e dobbiamo, adottare per arginare questo problema, perché «sono fatti nostri»: ridurre o eliminare i voli aerei, sostituire i condizionatori con ventilatori, puntare sulle energie rinnovabili come il fotovoltaico, e così via. Il raffronto fra tre diverse realtà del pianeta è significativo: nel 2005, il Botswana ha emesso 3,92 milioni di tonnellate di CO2, l’India 1.166 milioni, gli USA 5.957 milioni.

Ma non tutto va male. Esistono, infatti, anche realtà all’avanguardia, come Samsø, isola danese autonoma energeticamente grazie a una grande fattoria eolica offshore, e Friburgo, che negli ultimi dieci anni ha ridotto le emissioni pro capite del 10%, grazie ad un ottimo sistema di trasporti e all’installazione di migliaia di pannelli fotovoltaici, piste ciclabili e zone pedonali. Modelli che, anche in Italia, si dovrebbero prendere ad esempio.

Come sempre per il National Geographic, il corredo di immagini è eccellente. Numerose le fotografie, che ritraggono paesaggi selvaggi, come quelli polari e africani, sempre più dissestati dai cambiamenti climatici; o degli abitanti delle regioni più svantaggiate dal surriscaldamento globale.

Il Pianeta Rovente è una monografia sintetica, ma, come tutte le produzioni NG, precisa e abbastanza completa. In definitiva, una buona introduzione alla questione del surriscaldamento globale.

Pubblicato da: antoniodaniele | aprile 14, 2008

Il collasso dell’Asse di Wilkins

È successo di nuovo. Un enorme blocco di ghiaccio, il cosiddetto asse di Wilkins, si è disintegrato in Antartide, come era già accaduto nel 2002 alla banchisa Larsen B (un blocco delle dimensioni della Val d’Aosta che andò in frantumi nel giro di qualche settimana). Questa volta, però, il fenomeno si è avvicinato al Polo, passando dai 68° ai 70° di latitudine sud. Ciò vuol dire che lo scioglimento penetra sempre più in profondità nel continente antartico.

Il processo è iniziato con il distacco dalla piattaforma Wilkins di un “maxi iceberg”, lungo 41 e largo 2,5 km, il 28 febbraio scorso. Questo ha innescato la disintegrazione di un’area molto più vasta, pari a 405 km2 (il doppio dell’isola d’Elba), che si è completata nel giro di qualche giorno: le immagini satellitari del 6 marzo mostrano un’ampia zona di mare, ghiaccio frantumato e blocchi di banchisa, che prima era coperta completamente dal ghiaccio.

Questo perché, a causa delle temperature troppo elevate dell’estate antartica, si erano formate lesioni nella piattaforma, permettendo all’acqua di infiltrarsi. Raffreddandosi, quest’acqua si è ghiacciata, e con l’aumento di volume ha provocato profonde fratture.

Ora solo una sottile fascia di ghiaccio larga 6 km protegge la piattaforma da ulteriori spaccature (il blocco collassato ne costituiva il 4%). La cosa più preoccupante è che i restanti 14.000 km2 della piattaforma stanno già iniziando a staccarsi dall’Antartide: un’area di ghiaccio grande quanto il Trentino Alto Adige che rischia di collassare!

Il fenomeno era stato previsto dagli scienziati, ma si pensava che non si sarebbe verificato prima di una decina d’anni. In pratica il riscaldamento globale agisce molto più velocemente di quanto hanno calcolato gli scienziati. Comunque nel caso della Wilkins sembra aver giocato un ruolo importante anche una serie di terremoti di magnitudo 5.0 che hanno interessato la dorsale pacifico-antartica.

Negli ultimi anni sono stati in tutto 6 i casi analoghi: Prince Gustav Channel, Larsen A, Larsen B, Wordie, Muller e Jones. La causa principale di questi fenomeni è il surriscaldamento globale, che provoca all’Antartide una perdita di ghiaccio pari a 31 miliardi di tonnellate all’anno. Dato che le temperature continueranno ad aumentare, purtroppo questi fenomeni diventeranno sempre più gravi e frequenti.

Alcuni link per approfondire

National Snow and Ice Data Center
Antarctic Ice Shelf Disintegration Underscores a Warming World

Nasa
Disintegration

Wikipedia
Wilkins Sound

British Antarctic Survey
Antarctic ice shelf ‘hangs by a thread’

University of Colorado at Boulder
Antarctic Ice Shelf Disintegrating As Result Of Climate Change, Scientists Say

Corriere della Sera
Alla deriva un iceberg gigantesco

Pubblicato da: antoniodaniele | aprile 4, 2008

Biùtiful Cauntri

Ieri ho avuto modo di vedere Biùtiful Cauntri, documentario sull’emergenza rifiuti in Campania, diretto da Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero.

Il tema è indirettamente connesso alla crisi climatica: una corretta gestione dei rifiuti è fondamentale per ridurre il nostro impatto ambientale e le emissioni nocive nell’atmosfera.
Ma l’allarme più grave è sul territorio campano, che negli ultimi anni è stato letteralmente avvelenato dalle attività dell’ecomafia, fino a diventare una “chernobyl italiana”.

La visione è angosciante: cumuli di amianto e rifiuti chimici sotterrati ai bordi delle strade, copertoni incendiati per estrarne il rame, pecore e bufale che muoiono per la diossina, laghi di centinaia di metri quadrati di percolato di discarica senza alcuna messa in sicurezza. Il tutto a pochi passi dai campi coltivati.

Biùtiful Cauntri

Biùtiful Cauntri è un atto di denuncia forte e coraggioso, che va diffuso… cercatelo nelle sale e ditelo ai vostri amici!

Pubblicato da: antoniodaniele | aprile 3, 2008

Allarme Clima

Benvenuti su Allarme Clima.

Questo spazio nasce per fare informazione su quello che nei prossimi decenni si imporrà inesorabilmente come uno dei problemi più gravi della storia dell’umanità: il cambiamento climatico. Le trasformazioni che sta subendo il sistema climatico, infatti, sono destinate a segnare un’epoca, quella grossomodo in cui vivranno i nostri figli.

Ma perché un blog sul clima? Oggi l’argomento è particolarmente “di moda”, ma i media ne parlano in maniera superficiale e spesso tendenziosa. La realtà scientifica è invece inequivocabile: numeri e grafici parlano chiaro. Il clima sta cambiando, e tutto a causa dell’uomo.

La pagina web su cui siete, è la logica prosecuzione di una ricerca che ho iniziato con la tesi di laurea sullo spinoso problema del surriscaldamento globale. Il mio lavoro comprendeva un’appendice video, un mini-documentario intitolato Allarme Clima. 10 Regole per Ridurre l’Impronta al Carbonio, che ha dato anche il nome a questo sito.
L’idea è di diffondere il più possibile questo filmato, essendo un valido vademecum per i cittadini che vogliono ridurre il proprio impatto ambientale (e risparmiare sulle bollette!).

Nei prossimi giorni il video verrà inserito online, e ne potremo discutere ampiamente su questo spazio.

Restate sintonizzati. A presto,

Antonio Daniele.

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